Dopo una breve escursione sotto il livello di 1,13, il cambio euro dollaro torna a salire. Quello che molti analisti dichiarano essere la vera chiave di volta per uscire dalla crisi europea sembra non volerne sapere di dare soddisfazioni alla Bce di Mario Draghi. Nonostante tutti gli interventi introdotti dall’Istituto per svalutare l’euro, infatti, la moneta unica continua ad essere scambiata su livelli troppo alti. Eppure gli strumenti in mano a Draghi sembrano essere quasi finiti. Con il tasso di interesse già in area negativa e il programma di acquisto dei titoli che procede a pieno regime, è difficile capire quali ulteriori misure la Bce possa mettere in atto. Eppure il cambio euro dollaro, e più in generale l’andamento dell’euro sulle principali valute internazionali, gioca un ruolo fondamentale nell’economia del vecchio continente. Specialmente per paesi come l’Italia, la Francia o la Germania, infatti, un euro debole potrebbe significare un aumento massiccio delle esportazioni. In un momento come questo, in cui la domanda interna è molto debole, aumentare le esportazioni significherebbe poter ridare slancio all’intero processo economico e, di conseguenza, anche dare una piccola spinta alla domanda interna. Basta dare un’occhiata ad un qualsiasi cambio euro dollaro aggiornato in tempo reale per rendersi conto che la moneta unica non riesce a scendere sotto il livello di 1,08 sul dollaro, livello da cui viene respinta con forza. Ovviamente il cambio euro dollaro è molto importante anche per chi si occupa di investimenti finanziari. Essendo la coppia di valute più scambiata in borsa rappresenta anche un indicatore fondamentale per chi si occupa di finanza. Basta analizzare il grafico delle 2 valute per rendersi conto che le correlazioni con le borse sono molte. Non a caso tutti i più grandi traders del mondo considerano il cambio euro dollaro, insieme al petrolio e all’oro, il più grande indicatore borsistico. Un altro esempio lampante dell’importanza del cambio euro dollaro è dato dalla grandissima attenzione rivolta, proprio a questo asset, da tutte le principali banche mondiali e dai singoli paesi. Ovviamente, per quanto importante, il cambio eur/usd non è l’unico da tenere in grande considerazione. Altri cambi particolarmente importanti sono Eur/Gbp, Eur/Jpy e il cambio euro franco svizzero, divenuto famoso qualche anno fa, per il clamore che fece la decisione della Banca Centrale Svizzera di svincolare il cmabio delle 2 valute. Tornando a euro e dollaro, quello che sembra essere il pensiero comune dei principali analisti internazionali e di una possibile stabilizzazione del cambio in un range di prezzo compreso tra 1,10 e 1,20. Ovviamente sarà importante capire in che misura questo valore sarà sostenibile per l’economia europea e quali misure metterà in atto Draghi per potervi porre rimedio.
Molto dipenderà anche dalle misure che la Fed metterà in atto da qui alla fine dell’anno. In particolar modo bisognerà capire che decisione verrà presa in ambito di tassi di interesse (dovrebbe essere aumentati, ma le dichiarazioni ufficiali hanno fatto intendere molta prudenza), un fattore che potrebbe andare ad influenzare in maniera importante il cambio euro dollaro.
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