Sappiamo davvero troppo poco rispetto non solo all’Universo ma anche alla stessa galassia che ospita per così dire il nostro pianeta. In questo senso quanto scoperto col telescopio Kepler, la sonda della Nasa impiegata per la scoperta di pianeti extra-solari che ne ha individuati ben 1284 e di questi 550 pare che abbiano delle caratteristiche in comune con la Terra, indubbiamente ci consente di fare un passo in avanti nella conoscenza di altri “inquilini” nello Spazio. Nel corso della conferenza stampa in cui la Nasa ha annunciato la scoperta di questi nuovi pianeti, così si è espresso Paul Hertz, direttore della sezione Astrofisica della NASA: “Prima che il telescopio spaziale Kepler fosse lanciato non sapevano se gli esopianeti erano rari o comuni nella galassia. Ma grazie al nostro esploratore spaziale, ora la comunità di ricerca sa che potrebbero esserci più pianeti che stelle”. Ed ancora: “Dei quasi 5 mila pianeti candidati trovati fino ad oggi più di 3.200 sono stati passati al setaccio rivelando ben 1.284 potenziali cugini della Terra. Alla fine il risultato: quasi 550 potrebbero essere pianeti rocciosi come il nostro pianeta“. Perché in effetti un pianeta possa ospitare la vita è necessario che non si trovi nè a una distanza eccessiva dalla sua Stella altrimenti sarebbe completamente ghiacciato e nè che sia troppo vicino perché temperature incandescenti sarebbero incompatibili con la vita.
Le prossime missioni spaziali avranno come obiettivo la ricerca di possibili forme di vita attraverso l’analisi dell’atmosfera dei nuovi pianeti. Insomma scoperte di questo tipo rispolverano l’antico quesito: siamo davvero soli nell’Universo?
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