Una notizia sta circolando in rete riguardo alla diffusione di un nuovo virus informatico. In pratica questa nuova minaccia utilizza Facebook. Non è la prima volta che il social di Mark Zuckerberg viene utilizzato a questo scopo da parte di malintenzionati. Il virus viene attivato in maniera molto semplice e subdola: si riceve una notifica dal social network che ci informa che siamo stati taggati in un post di un amico. Questo tag effettivamente esiste, ma si tratta solo di un’altra vittima che a sua volta è finito in questa trappola. L’anteprima mostra il video di un amico che ci ha taggato, se non si compie altra operazione non succede nulla, ma nel caso che spinti dalla curiosità si clicchi sul video, allora cominciano le dolenti note. Fatto ciò si viene infatti automaticamente reindirizzati a una pagina esterna a Facebook da cui parte un malware in grado di infettare il computer. Il pc dell’utente infettato a sua volta replicherà la stessa operazione subdola col tag dei nostri amici nel video presentato in anteprima sulla nostra bacheca. D’altronde non è la prima volta che minacce virali di varia gravità circolano sul social network. Nello scorso febbraio ad esempio un nuovo virus denominato era in grado non solo di infettare il pc ma anche di carpire le password per accedere ai conti bancari degli utenti. Questo messaggio inviato dalla Polizia postale l’11 febbraio scorso è già stato condiviso da 47mila utenti. La cosa importante per evitare queste sgradite sorprese è di non aprire o cliccare questo genere di messaggi se non vogliamo ricevere sgradite sorprese. Nel caso specifico è bene anche fare una segnalazione a Facebook e all’amico che ci ha inviato inconsapevolmente questa notifica per metterlo in guardia. Inolte è consigliabile installare sul proprio computer un antivirus efficace e aggiornato all’ultima versione dipsonibile.
Come ulteriore misura di sicurezza è opportuno scrivere sulla propria bacheca un messaggio dove sia scritto: “che non avete taggato nessuno su video o foto e di non aprire link inviati a vostro nome perché si tratta di un virus”.
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