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Gli antichi e Shakespeare già lo sapevano: il rosmarino è la pianta della memoria

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Rosmarino
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Rosmarino

Gli antichi la sapevano lunga. Il rosmarino veniva associato a causa del suo profumo persistente alla memoria. Ed anche Shakespeare nel suo Amleto fa dichiarare ad Ofelia: “Ecco del rosmarino, è per la rimembranza. Ti prego, amore, ricorda”. Le proprietà officinali di questa pianta erano già note nell’antichità classica e a uno dei più grandi tragediografi di tutti i tempi. La ricerca condotta dalla Northumbria University, in Inghilterra, presentata alla conferenza annuale della British Psychological Society, che si tiene a Nottingham, non ha fatto altro che confermare e validare tutto ciò anche da un punto di vista scientifico. I ricercatori hanno preso in esame un campione composto da 150 persone di oltre 65 anni che sono state suddivise in due gruppi. Il primo è stato posto in una stanza in cui erano stati diffusi oli essenziali di lavanda e di rosmarino, mentre nella stanza del secondo gruppo non vi era alcun aroma. I ricercatori hanno poi valutato la memoria prospettica, ovvero quella relativa alle cose da fare, ad esempio ricordare un messaggio da trasmettere in uno specifico momento. In pratica i partecipanti esposti al rosmarino hanno ottenuto un miglioramento delle performance cognitive nella misura del 15% mentre la lavanda ne ha aumentato la calma e la contentezza.

 

E dunque il rosmarino non serve soltanto a insaporire le nostre pietanze ma è anche un valido aiuto per la memoria. Insomma la scienza ha confermato la verità dei detti tramandati dalla saggezza popolare.

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Ideatore, fondatore e amministratore di News24web.it, un sito informativo che si propone l'obiettivo ambizioso di raccontare la contemporaneità. Il progetto vede la luce nell'aprile del 2014. Dottore in giurisprudenza, appassionato bibliofilo, cultore delle belle lettere. Vincitore di concorsi in ambito letterario, i suoi testi sono stati pubblicati in numerose riviste e antologie.