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Medici e infermieri si sfidano su gruppo WhatsApp a chi infila la cannula più grande ai pazienti

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Un ospedale trasformato in arena dove i pazienti diventano bersaglio di un cudele gioco tra medici. E’ questa la vicenda  agghiacciante riportata dal Giornale di Vicenza, secondo cui al pronto soccorso dell’ospedale San Bortolo di Vicenza 6 medici e 2 infermieri per alleggerire le giornate in corsia facevano a gara a chi infilava il maggior numero di cannule nelle vene dei pazienti. A tal fine hanno creato un gruppo su WhatsApp dove in chat segnavano i risultati di questa gara giocata letteralmente sulla pelle dei pazienti. Uno dei due medici ha rivelato questa goliardata al primario Vincenzo Raboni che avvia subito una indagine interna e apre una procedura sanzionatoria che si conclude con due richiami. in tal senso così si è espresso il primario sulla vicenda: “È stato solo un gioco per fortuna tale è sempre rimasto. Nessuno ha fatto nulla di sbagliato e la salute e il benessere dei pazienti non sono mai stati compromessi. Di sicuro l’immagine del San Bortolo non ne esce bene. Rimane un giudizio eticamente negativo di quanto è stato fatto, dal momento che simili gare non andrebbero né pensate né tantomeno messe per iscritto”. Intanto il presidente della Regione Luca Zaia ha annunciato che andrà fino i fondo a questa vicenda, in tal senso il segretario generale della Sanità al più presto entrerà in possesso degli atti dell’Usl di VIcenza, inoltre aggiunge: “Solo la procura potrà chiarire fino in fondo i lati oscuri di questa vicenda. Qualora ci fossero responsabilità accertate le punizioni dovranno essere esemplari. Per me non finisce qui. Porterò atti in procura“.

 

Insomma anche questo può capitare al pronto soccorso di un ospedale, dove medici e infermieri annoiati dalla routine quotidiana decidono di inventarsi un modo per vivacizzarla, non facendosi scrupolo di utilizare i apzienti quali bersagli di questo gioo crudele.

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