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Coldiretti, ecco la lista nera degli alimenti più contaminati dai residui chimici

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Cibi contaminati
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Cibi contaminati

L’allarme è stato lanciato dalla Coldiretti: alcuni prodotti agricoli che vengono importati nel nostro paese in realtà sono trattati con agenti chimici, ad esempo pesticidi, il cui uso è vietato dalle normative dell’Unione Europea. Nello specifico dalle analisi effettuate dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sono risultati residui chimici, micotossine, additivi e coloranti in una quantità che superava i limiti previsti per legge. In vetta alla classifica troviamo gli alimenti che provengono dalla Cina. In particolare a risultare irregolari sono i broccoli, con i 92% dei campioni non a norma. Al secondo e al terzo posto troviamo invece prezzemolo del Vietnam e il basilico dell’India. In questo elenco poco virtuoso troviamo ancora le melagrane dell’Egitto, il peperoncino della Thailandia, la menta del Marocco, i meloni della Repubblica Domenicana, le fragole dell’Egitto, i piselli del Kenya e, in ultima posizione le arance egiziane. L’accordo con il Marocco, ovvero le agevolazioni concesse dall’Unione europea per l’esportazione di arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, olio di oliva e pomodori da mensa è stato fortemente contestato dai produttori agricoli proprio perché nel Paese africano è permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che invece vengono vietati in Europa. Di certo considerando le nsotre eccellenze in campo alimentare non avremmo bisogno di rivolgerci a questi prodotti importanti, talvolta però ci facciamo allettare dal costo contenuto. In tal senso così sottolinea la Coldiretti: “L’agricoltura italiana è la più green d’Europa con 281 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp).Il divieto all’utilizzo degli ogm e il maggior numero di aziende biologiche, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extracomunitari (7,5%)”.

 

D’altronde sono noti da anni i benefici che derivano dal seguire la dieta mediterranea, che consente di prevenire molte malattie legate all’invecchiamento.

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