Si sa che le sostanze stupefacenti vanno ad alterare i circuiti cerebrali producendo notevoli danni. I ricercatori dell’Imperial College of London in particolare per la prima volta, utilizzando le più moderne tecniche in materia di neuroimaging, sono riusciti esattamente a vedere quali aree nel cervello si attivano da parte di chi fa uso dell’LSD, una droga molto in voga negli anni 60′, il cui uso è stato proibito nel 1966 a causa delle gravi alterazioni che produce al cervello. I ricercatori hanno preso in esame 20 volontari. Dallo studio è emerso che i pazienti sotto l’effetto dell’LDS (dietilammide-25 dell’acido lisergico) sono succubi di allucinazioni visive ed uditive che ne alterano lo stato di coiscienza, portandoli a un’errata percezione della realtà. Dallo studio è emerso come i soggetti attivavano in maniera simultanea più aree del cervello che in condizioni normali agiscono in maniera indipendente l’una dall’altra. In pratica sarebbe questa iper-stimolazione cerebrale a determinare stati di trance, e in alcuni casi perfino di estasi. Così in particolare si è espresso il dottor Carhart-Harris, uno degli autori della ricerca: “Sotto effetto della droga, le funzioni svolte dal cervello si integrano, ovvero, normalmente le parti che compongono il nostro organo sono indipendenti e svolgono funzioni specializzate: la vista, l’udito, l’attività motoria. Assumendo l’Lsd, invece, sembra che la persona perda la coscienza di se stesso come individuo, è come se si diventasse un tutt’uno con quello che lo circonda”.
L’uso di queste sostanze porterebbe a uno stato di profonda regressione mentale. In ogni caso per i ricercatori scoprire questi meccanismi potrebbe rivelarsi utile anche nell’affrontare problemi psichiatrici, quali la depressione.
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