L’obesità rappresenta sempre più una emergenza a livello mondiale con pesanti ricadute sul welfare sanitario dei paesi interessati. In particolare da uno studio condotto dall’Imperial College London in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha confrontato i dati raccolti dal 1975 al 2015 in 200 paesi, è emerso come nel mondo sono circa 640milioni le persone obese, di cui 375 milioni sono donne. Nello specifico poi le donne e gli uomini più grassi vivono in Cina e negli Stati Uniti. Ed ancora da questa ricerca è emerso che il tasso di obesità in età adulta è più che triplicato negli uomini, all’11%, e più che raddoppiato nelle donne, al 15%, negli ultimi quattro decenni. L’obesità può considerarsi una vera e propria piaga sociale, una epidemia silenziosa. Basti solo pensare che l’avere chili di troppi può alterare alcuni equilibri metabolici favorendo il diabete, inoltre aumenta il rischio di cancro e delle malattie cardiache. Anche in questo campo bisognerebbe agire meglio e più efficacemente a livello preventivo con adeguate campagne informative e non solo. In questo senso potrebbe anche considerarsi l’opportunità di introdurre nei programi scolastici come materia in studio l’educazione alimentare.
La prevenzione riguarda prevalentemente l’alimentazione che deve includere cibi, quali frutta e verdura e limitare il consumo di carne e insaccati. Inoltre va consigliato anche lo svolgimento di una attività fisica. La ricerca è stata pubblicata su The Lancet.
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