L’operazione denominata “Diabolik” condotta dai Nas di
Parma e
Reggio-Emilia ha portato alla scoperta di una truffa perpetrata ai danni del
Sistema sanitario nazionale. In particolare il Gip del tribunale di Parma ha emesso due ordinanze di custodia cautelare, una misura di divieto temporaneo di esercizio della professione medica, sette decreti di perquisizione domiciliare e un decreto di sequestro penale preventivo. Stando a quanto è stato accertato attraverso questa indagine, sono tre le persone nei cui confronti sono state emesse delle misure restrittive a causa di questa truffa al
sistema sanitario nazionale. In particolare gli arresti domiciliari sono scattati per il legale rappresentante del centro di dialisi ed una sua stretta collaboratrice, una infermiera professionale dipendente di questo centro di dialisi. Entrambi risultano residenti a
Parma e provincia. I tre soggetti nei cui confronti sono state emesse queste misure restrittive vengono ritenuti in particolare responsabili di aver perpetrato una truffa in danno del Ssn realizzando falsa documentazione giustificativa e costringendo alcuni collaboratori ad alterare le cartelle cliniche: nello specifico dalle indagini sono risultate 413 prestazioni sanitarie fittizie, che hanno consentito di ottenere il rimborso della somma di poco meno di 60.000 euro, che sono stati confiscati su richiesta della Procura della Repubblica di Parma.
In pratica tutte le sedute di dialisi extra risultavano anomale rispetto al numero delle richieste di altri centri della Regione Emilia-Romagna. Queste sedute di dialisi extra pur non essendo mai state effettuate, ottenevano però il rimborso da parte della Ausl pari a 144 euro per ogni dialisi fasulla.