La paura è un istinto fondamentale avvertito da ogni essere vivente nel momento in cui la vita viene messa in pericolo. I ricercatori del Centro di ricerca sul cancro Fred Hutchinson, a Seattle, coordinati dal premio Nobel per la medicina Linda Buck, in particolare hanno scoperto in che modo la paura attiva la risposta difensiva da parte del cervello. I ricercatori hanno messo in evidenza che la paura ha un odore specifico che viene veicolato al cervello attraverso un gruppo specifico di cellule della corteccia olfattiva. Tali cellule si trovano in un’area di transizione tra l’amigdala e la corteccia piriforme, chiamata appunto “AmPir”. I ricercatori hano effettuato dei test di laboratorio sui topi. In tal modo hanno osservato che i topolini anche se nati in cattività e senza aver mai sentito prima l’odore di un loro predatore naturale, in questo caso della lince, dinanzi all’odore di urina di un felino, hanno una reazione istintiva che li porta a fuggire davanti a questa minaccia. I ricercatori hanno utilizzato virus modificati geneticamente per comprendere in quale ristretto gruppo di cellule neuronali viene memorizzato questo odore della paura. Quest’ultima innesca gli ormoni dello stress che bombardano il cervello che quindi dà luogo a una rezione repentina.
Così ha spiegato il premio Nobel Buck: “Comprendere i circuiti neuronali su cui si basano la paura e lo stress è importante non solo per capire la biologia di base e il funzionamento del cervello, ma anche per scoprire i circuiti neuronali che abbiamo conservato nel corso dell’evoluzione e i geni che giocano un ruolo più importante negli esseri umani“. La ricerca è stata pubblicata su Nature.
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