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La Macchinazione, il film di Grieco su Pasolini: una nuova interpretazione sul massacro del poeta

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Macchinazione Grieco Pasolini
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Macchinazione Grieco Pasolini

Sono passati più di 40 anni da quando tra il 1 e il 2 novembre del 1975 Pier Paolo Pasolini venne barbaramente assassinato all’idroscalo di Ostia. Da allora ad oggi si sono susseguite ed intrecciate diverse ricostruzioni, ipotesi ed indagini su quanto possa essere effettivamente accaduto quella notte, che ci ha reso orfani di un uomo che ha vissuto sulla sua pelle tutte le sue contraddizioni. Una nuova interpretazione sul delitto Pasolini sul piano artsitico viene dal regista David Grieco che conobbe Pasolini e collaborò con lui in veste di attore e assistente. Il film è uscito il 24 marzo in tutte le sale italiane. Ad interpretare Pasolini ci sarà Massimo Ranieri, che dimostra una somiglianza fisica impressionante con lo scrittore. Grieco nel film racconta gli ultimi 3 mesi della vita del regista, nonché scrittore e poeta, riannodando anche i fili della memoria personale. Per Grieco, Pasolini non è stato ucciso solo da Pelosi, bensì è stato vittima di un complotto, tuttora coperto dal segreto. Pasolini per il regista venne ucciso dai sicari della malavita organizzata per dei servizi resi, forse neppure richiesti, a uomini potenti, megalomani e senza scrupoli. Il regista racconta anche delle difficoltà che Pasolini incontrò nel girare il suo ultimo film Salò: ovvero le 120 giornata di Sodoma, le cui bobine furono rubate e per la restituzione delle stesse fu proprio chiesto un riscatto. Insomma per Grieco dietro la morte del poeta degli scritti corsari vi sarebbe per l’appunto una macchinazione tramata dai poteri forti e occulti, nascosti dietro una teoria di maschere, senza che si riesca mai ad arrivare a strappare l’ultima per rivelare il burattinaio che regge i fili.

 

D’altronde Pasolini stava lavorando al romanzo Petrolio, rimasto incompiuto, in cui tratteggiava la figura di Eugenio Cefis, protagonista della finanza italiana di quegli anni. In particolare diventerà presidente dell’Eni nel 1967 prendendo il posto di Enrico Mattei misteriosamente morto in un incidente aereo.

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