Ma il caso inizia ad avere una eco mediatica ed è soltanto a questo punto che i superiori temendo una cattiva pubblicità, decidono di licenziarla. Tuttavia la vigilessa che ritiene questo licenziamento illegittimo impugna il provvedimento e fa ricorso in tribunale. Al giudice dimostra di avere poblemi psicologici, il magistrato le crede e quindi stabilisce che la vigilessa ha diritto a un anno e mezzo di corresponsione della busta paga pari a 18 mensilità, ma non alla riassunzione.