Per chi stesse pensando di fare il farmacista sarebbe meglio che rivedesse i suoi progetti per il futuro in quanto, complice anche una crisi generale nel mondo del lavoro, si prospetta una fase di disoccupazione di lunga durata per i dottori che abbiano conseguito questa laurea. L’allarme è stato lanciato dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi) secondo cui nell’arco di 20 anni oltre 60mila farmacisti italiani si ritroveranno ad essere disoccupati. Nel nostro paese dopo il concorso starordinario di qualche anno fa che ha determinato le nuove assegnazioni di farmacie, se ne conteranno circa 21mila, di cui 18mila private, tutte convenzionate con il Ssn. Inoltre vi sono da considerare poi le quattromila parafarmacie private. Tenendo conto dei dati del Fofi vi sono ben 92mila farmacisti iscritti all’ordine e non tutti risultano titolari di una farmacia o di una parafarmacia. In particolare da qui a 20 anni si stimano almeno 50mila nuovi farmacisti disoccupati che vanno ad aggiungersi ai quasi 13mila farmacisti già attualmente disoccupati. Insomma il quadro è tutt’altro che roseo, così si è espressa la Fofi a riguardo: “un esercito di 63.000 professionisti disoccupati per i quali lo Stato e le famiglie hanno fatto sacrifici e speso denaro per garantire loro una laurea che molto difficilmente, a bocce ferme, darà opportunità di lavoro e soddisfazione professionale”.
Inoltre stando ai dati raccolti nell’ambito dell’iniziativa del Joint Action Health Workforce Planning and Forecasting, è emerso un fabbisogno occupazionale per il farmacista italiano di circa 1.500 unità l’anno. Una soluzione per fronteggiare questo problema potrebbe essere rappresentata dall’introduzione del numero chiuso anche per questo corso di laurea.
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