I ricercatori dell’Università della California e della Yale University School of Medicine di New Haven hanno scoperto qual è il meccanismo molecolare grazie a cui gli spermatozoi riescono a raggiungere l’ovulo come una sorta di automobilisti a tutta velocità. Quando sono nel sistema riproduttivo maschile gli spermatozoi hanno una ridotta capacità di movimento che non sarebbe sufficiente a guidarlo verso l’ovulo, una volta che entrano all’interno dell’apparato riproduttivo femminile. Fondamentale è un ormone, il progesterone, che viene rilasciato dall’ovocita. Il progesterone attrae in maniera irresistibile il recettore dell’enzima chiamato ABHD2, che si trova proprio sulla membrana esterna degli spermatozoi. In sostanza questa scoperta potrebbe essere essere utilizzata per la cura dell’ infertilità maschile che colpisce sempre di più molti uomini in quanto questo ormone potrebbe dare una svegliata agli spermatozooi sonnacchiosi e pigri. Inoltre i risultati di questa ricerca potrebbero essere utilizzati anche per mettere a punto nuovi contraccettivi: puntando su delle molecole capaci di bloccare questo enzima si potrebbe sviluppare un contraccettivo in grado di inibire momentaneamene la capacità fecondativa dello spermatozoo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science.
Questo sito Web utilizza i cookie in modo da poterti offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando torni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web ritieni più interessanti e utili.
Cookie strettamente necessari
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Cookie di terze parti
Questo sito utilizza Google Analytics per raccogliere informazioni anonime come il numero di visitatori del sito e le pagine più popolari e Google Adsense per monitorare il comportamento dell'utente in relazione ai banner pubblicitari.