Anche se non sembra, in taluni casi, è una vera e propria malattia. La
disprassia è una malattia che colpisce
6 bambini su 100, ed è difficile diagnosticarla poiché i bambini che ne sono affetti presentano comportamenti alquanto normali quali il fischiare, saltare, ridere ecc. A questo disturbo è dedicata l’iniziativa
”Parole in movimento”, promossa dalla
Federazione Logopedisti Italiani (Fli) in occasione della Giornata Europea della Logopedia che si celebra il 6 marzo. Fino al 10 marzo, esperti logopedisti saranno on-line dalle 10 alle 12, ed aiuteranno mamme e papà a capire come mai i
“neuroni motori”, fra i responsabili dei nostri movimenti, possono perdere di efficacia nel trasmettere giusti messaggi per il coordinamento e la sequenza di movimento finalizzati a un obiettivo preciso. La disprassia può coinvolgere sia l’abilità motoria generale, che governa i muscoli più grandi o gruppi di muscoli, quelli cioè delle macro-azioni che fanno lanciare oggetti o salire le scale, e la motricità fine che riguarda i muscoli della mano, del piede o della bocca ostacolando la fluidità di movimenti utili a produrre parole, disegnare, fare un puzzle.
La disprassia può presentarsi con varie forme: può riguardare la deambulazione, lo sguardo, la parola, l’abbigliamento; può coinvolgere una sola o più abilità e può avere diversi gradi di intensità, dalla difficoltà lieve al disturbo grave.
