I ricercatori dell’University College di Londra hanno dimostrato che l’incanutimento dei capelli più che da fattori ambientali deriva invece da alcuni geni specifici. Nello specifico i ricercatori hanno identificato un gene, l’Irf4, che avrebbe un ruolo diretto nell’ingrigimento dei capelli. In particolare questo gene era già noto per il ruolo svolto riguardo alla produzione della melanina per colorire i capelli, ma in questo studio si mette in evidenza per la prima volta che possa svolgere un ruolo anche riguardo la perdita di colore dei capelli. I ricercatori hanno preso in esame un campione di 6.000 volontari arruolati tra Brasile, Colombia, Cile, Messico e Perù, formato al 55% da donne e per il 45% da uomini, comprendente uomini e donne con origini europee, africane e native americane. Oltre però a questo gene Irf4 i ricercatori hanno scoperto molti altri geni, come quello che determina i capelli ricci (PRSS53), quello che regola lo spessore della barba e la forma dei capelli (EDAR), lo spessore e la densità delle sopracciglia (FOXL2) e finanche quello del “monociglio” (PAX3). Insomma la scoperta oltre che implicazioni estetiche potrebbe avere applicazioni interessanti anche per quanto riguarda la medicina forense. Uno degli autori dello studio così si è espresso: “I geni collegati alla calvizie e al colore dei capelli li conosciamo già, ma questa è la prima volta che viene identificato il gene dei capelli grigi nell’uomo, insieme ad altri geni che controllano forma e densità dei capelli“.
Ed ancora: “E’ improbabile che questi geni lavorino isolati. Pensiamo invece che lavorino insieme, con molti altri fattori che devono essere ancora identificati”. La ricerca è stata pubblicata su Nature Communications.
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