L’epidemia di Ebola nei mesi scorsi ha rappresentato una vera e propria emergenza sanitaria. Tuttavia l’epidemia causata dal virus che ha infettato i paesi dell’Africa occidentale è stata dichiarata ufficialmente conclusa. Stando agli ultimi dati ad essere infettate dal virus sono risultate oltre 28.600 persone, più di 11mila i morti. Tuttavia per i 17mila sopravvissuti purtroppo non si può dire che si siano gettati questa vicenda definitivamente alle spalle. I ricercatori dell’University’s Institute of Translational Medicine di Liverpool in particolare nello studiare le condizioni dei sopravvissuti in Sierra Leone all’epidemia di Ebola hanno evidenziato i sintomi che continuano ad avere nonostante abbiano superato gli episodi acuti della malattia. Dagli esami effettuati è risultato che i pazienti infettati dal virus dell’Ebola presentano una serie di disturbi neurologici e cognitivi che indicano dei danni a livello cerebrale. Tali disturbi comportano allucinazioni e in alcuni casi anche improvvise tendenze suicide. In particolare i ricercatori hanno sottolineato che i pazienti osservati presentavano sintomi anche a distanza di mesi dal trattamento. Tra i sintomi meno gravi sono risultati mal di testa frequenti, depressione, debolezza, dolori muscolari e difetti della memoria.
Tuttavia alcuni dei disturbi neurologici evidenziati si sono rivelati non reversibili. Insomma ancora non si conosce molto sul virus dell’Ebola, soprattutto quando infetta le cellule umane e sulle conseguenze non sempre reversibili che può comportare in chi è stato esposto a questa infezione.
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