Non vi è alcun dubbio che il clima sul nostro pianeta sia cambiato in questi ultimi 100 anni, appena un battito di ciglia per la Terra, eppure in questo breve lasso di tempo vi sono stati dei cambiamenti che potrebbero portare a scenari in un certo senso apocalittici per quanto riguarda la vita delle varie specie viventi. In particolare stando a uno studio condotto presso la Rutgers University, l’innalzamento del livello dei mari nell’ultimo secolo è stato più rapido di uno qualsiasi degli ultimi 27 secoli. Nello specifico stando a quanto è emerso da questa ricerca, il livello del mare è aumentato di circa 14 centimetri tra il 1900 e il 2000, una media di 1,4 millimetri all’anno. Il tasso attuale, secondo la NASA, è di 3,4 millimetri all’anno. Insomma i dati in possesso dei climatologi indicano che questo aumento del livello delle acque sia in una fase di ulteriore espansione. Inoltre i ricercatori stimano che il livello dei mari: “crescerà molto probabilmente da 51 cm a 1,3 metri nel secolo in corso, se il mondo continuerà a dipendere in larga misura anche dai combustibili fossili”. Per i ricercatori senza l’aumento della temperatura globale indotta dalle attività dell’uomo, l’innalzamento degli oceani sarebbe stato solo la metà rispetto a quello del ventesimo secolo.
I cambiamenti climatici di fatto stanno già producendo degli effetti nei confronti delle specie viventi, basti solo pensare ai granchi Pachygrapsus marmoratus, specie molto comune di Calafuria (Livorno), sul mar Tirreno, che hanno iniziato a colonizzare la terraferma. La ricerca è stata pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences.
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