Talia Jane ha scritto una lettera di sfogo lamentandosi delle sue condizioni di lavoro presso la multinazionale californiana Yelp specializzata nella recensione di ristoranti e locali notturni. La ragazza che fa la centralinista a Eat24, l’app per ordinare pranzi e cene di proprietà della Yelp, percepiva una paga di 8 dollari e 50 all’ora, e con questa magra ricompensa doveva riuscire a fare quadrare le spese in una città quanto mai cara come San Francisco. In una lettera aperta al suo
CEO, Jeremy Stoppelman, ha raccontato di non avere neanche la possibilità di fare la spesa né di potersi comprare un abbonamento ai mezzi pubblici. Questo è quanto ha scritto la ragazza nel suo post di denuncia: “Da quando ho questo lavoro mangio solo riso. Hai appena speso 300 milioni di dollari per comprarti una app che ti porta il cibo e casa e una delle tue impiegate non ha nemmeno i soldi per fare la spesa?“. La risposta dell’azienda non si è fatta attendere e non è certamente quella che ci sarebbe aspettata. La ragazza è stata licenziata, ma l’azienda non ha voluto fornire alcuna motivazione, rispondendo così su Twitter: “La pubblicazione della lettera non è la motivazione per cui Talia Jane è stata licenziata. Però ha ragione, i costi a San Francisco sono troppo alti e da tempo stiamo cercando di far notare questa cosa“.
Purtroppo il caso di Talia Jane non è affatto isolato, milioni di lavoratori in tutto il mondo vivono la sua stessa condizione. Insomma ancora nel 2016 accadono di queste cose.