Quanto accaduto in una scuola media di Viterbo lascia a dir poco sgomenti. Stando a quanto è stato ricostruito dai carabinieri, in una scuola media di Bagnoregio in provincia di Viterbo, una professoressa di 59 anni era solita prendersela continuamente con un suo alunno. Il ragazzo affetto da un lieve deficit cognitivo veniva sistematicamente ingiuriato dalla insegnante con epiteti del tipo “deficiente”, “puzzi”. Non solo, la donna incitava anche i compagni maschi a veri e propri atti di sopraffazione nei confronti del ragazzo, come prenderlo di peso e buttarlo fuori dall’aula, o costringerlo sulla sedia per schiaffeggiarlo ripetutamente a turno. Il tutto è emerso proprio dai ragazzi che ne hanno parlato dapprima con i genitori e poi con i docenti nel corso di una lezione sul bullismo organizzata dalla scuola. L’insegnante a fronte dell’accertamento di questi comportamenti vessatori che configuravano atti di vero e proprio bullismo nei confronti del ragazzo, è stata sospesa dall’insegnamento.
Così ha commentato il grave episodio di bullismo il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori, in un comunicato. “I genitori affidano i loro figli agli insegnanti perché li formino e contribuiscano a farli diventare gli uomini e le donne di domani, non certo per vederli maltrattati da chi dovrebbe sostenerli e proteggerli, soprattutto se i ragazzi in questione versano in una condizione di difficoltà”.
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