La dentatura degli squali è a dir poco perfetta. Una vera e propria macchina da guerra per macinare e triturare in finissima poltiglia le sfortunate vittime che soccombono divorate da fauci così potenti. I denti di questi predatori degli abissi marini vanno soggetti rapidamente ad usura per cui esiste un ben preciso meccanismo naturale attraverso il quale gli squali rigenerano i denti dopo averli perduti. Nel corso della vita ne perdono circa 30mila ma gliene ricrescono contemporaneamente fino a 3000 su più file. Un team di ricercatori dell’Università di Sheffield, in Gran Bretagna, è riuscito a scoprire che alla base di questa rigenerazione dentale vi è la lamina dentaria, che è formata da cellule epiteliali che tuttavia nell’uomo sono attive solo nel primo ricambio dai denti da latte a quelli permanenti. I ricercatori sono arrivati a questa scoperta monitorando gli embrioni di una specie di squalo detta Gattuccio, scoprendo in tal modo set di geni responsabili del programma di rigenerazione continua di denti e della formazione della lamina dentaria. D’altronde nel caso dell’uomo ad insidiare la salute dei denti concorrono molti fattori, basti pensare all’eccesso di zuccheri contenuti nei cibi, alla scarsa igiene dentale e finanche dal fumo passivo.
I ricercatori tuttavia si dicono convinti che in futuro questa rigenerazione dei denti sarà possibile anche per l’uomo: “Durante l’adolescenza le cellule si deteriorano, ma c’è la possibilità di poterle rinvigorire con future terapie odontoiatriche“.
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