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Quella volta che il Napoli di Maradona vinse per 3 a 1 contro la Juve al Comunale

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Juve Napoli 1-3

Più passa il tempo e più quanto accaduto, il passato per dirla in breve, si perde e sfoca in confini sempre più nebulosi. Tuttavia a volte può far piacere lasciare affiorare i ricordi. Sabato si gioca Juventus Napoli, il big match della 25esima giornata di campionato di Serie A. Nel caso vogliate approfondire l’analisi tecnica di questo match vi rimandiamo alla lettura di questo articolo, gli amanti delle statistiche invece potranno consultare questo altro pezzo sul match presente nel nostro database. I partenopei sopravanzano i bianconeri di due punti in classifica, per cui arrivano allo Juventus Stadium potendo gestire due risultati su tre. La Juventus invece è obbligata a vincere se vuole conquistare il primo posto in classifica. Tuttavia la sfida tra le due squadre chiama in causa antagonismi che vanno oltre la rivalità sportiva, affondando le radici nella storia di due città così diverse, simbolo di una contrapposizione non solo geografica: il Nord ricco e industrializzato abituato sempre a vincere e il Sud povero e “sfaticato” da sempre umiliato dalla storia. Insomma due concezioni, certo semplificate dai luoghi comuni, della vita e del mondo agli antipodi. In questo articolo andiamo invece indietro nel tempo a ricordare un Juventus-Napoli datato 1986. In quell’occasione la vittoria degli azzurri allenati da Ottavio Bianchi fu fondamentale perché la squadra da quella gara in poi acquisì piena consapevolezza dei propri mezzi. Corsi e ricorsi storici il Napoli di Maradona nella stagione 1986-87, quella della scudetto per intenderci, alla 9a giornata si trova ad affrontare la Juventus di Platini al Comunale di Torino. I bianconeri dopo i 120 minuti in Coppa contro il Real Madrid (fatica inutile peraltro perché i madrileni sono più precisi dagli undici metri) arrivano un po’ stanchi a questa gara. Nel turno precedente hanno pareggiato a reti inviolate a Como, lo stesso ha fatto il Napoli contro l’Inter in casa. Entrambe le squadre guidano la classifica con 12 punti. I primi 20 minuti filano via lisci senza quasi che accada nulla, bianconeri e partenopei sembrano intenti a studiarsi e nessuno dei due vuole affondare i colpi rischiando di offrire il fianco per il contropiede. Tuttavia dopo cinque minuti dall’inizio della ripresa la Juventus passa in vantaggio: ad andare a segno è Laudrup che approfitta di una corta respinta di Garella. Paradossalmente questo è il segno della sveglia per i partenopei. L’allenatore del Napoli Ottavio Bianchi manda nella mischia Carnevale al posto di Sala. Tra il 73′ e il 74′ gli azzurri si scatenano e rifilano un uno-due micidiale alla Vecchia Signora. Ad aprire le danze è prima Ferrario, un minuto dopo bissa Giordano. Il Napoli forte del vantaggio guadagna sempre più spazi, mentre i bianconeri accusano il colpo e la stanchezza di Coppa inizia a farsi sentire nelle gambe. Con la Juve tutta intenta in avanti alla ricerca del disperato pareggio, i partenopei col più classico dei contropiedi fissano il risultato sul definitivo 3 a 1. Volpecina servito da Carnevale indovina un tiro contro cui Tacconi, che già aveva fatto gli straordinari su alcune conclusioni di Maradona, non può far niente. Finisce 3 a 1 al Comunale di Torino nel 1986. Gli azzurri non perderanno più la testa della classifica.

 

La conquista matematica dello scudetto avviene alla 29esima giornata col pareggio casalingo contro la Fiorentina. Nel turno successivo, che vale solo per le statistiche, pareggeranno per 1  a1 contro l’Ascoli. Qui potete vedere i gol della vittoria del Napoli di Maradona contro la Juventus di Platini.

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