Juventus-Napoli non vedrà i tifosi napoletani allo stadio. La chiusura del settore ospiti dello stadio di Torino è stata presa dal questore del capoluogo piemontese per motivi di ordine pubblico. Così ha spiegato in proposito Giovanni Malagò, presidente del Coni: “C’è un velo di tristezza, rabbia, impotenza come comitato olimpico nell’assistere a queste prescrizioni e divieti nel non concedere il permesso di assistere alle partite ad alcune tifoserie“. Ovviamente con la presenza dei tifosi napoletani, le coreografie e i cori a sostegno della propria squadra, sarebbe stato tutto un altro Juventus-Napoli come sottolinea sempre Malagò: “Sarebbe stato un bellissimo momento, anche di coreografia, di gioia, di dovere sportivo. Il discorso può piacere o meno, c’è chi ha certe responsabilità e di conseguenza il mondo dello sport si deve adeguare. Il mondo del calcio ha sue responsabilità e le sue colpe perché in passato probabilmente ha tirato troppo la corda, ha pensato che questo discorso potesse consentire un ceto tipo di franchigia“. Ed infine conclude: “Adesso ci sono interlocutori che non perdonano niente, non sono elastici. Con i divieti ci sono meno incidenti, non si corrono rischi. Ma non è certo questa la soluzione, perché mettiamo ogni giorno davanti a tutti uno spettacolo impietoso“. D’altro canto il Tar della Campania ha respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento di divieto di trasferta per i supporters residenti in Campania allo Juventus Stadium. Soltanto il 23 febbraio vi sarà la discussione collegiale in camera di consiglio. Per i giudici del Tar: “il danno lamentato appare comunque recessivo rispetto alla prioritaria esigenza di tutela dell’ordine pubblico” e “la misura non sembra rivestire carattere discriminatorio trovando giustificazione nelle diverse modalità di spostamento dei tifosi organizzati e nelle connesse specifiche esigenze di prevenzione di possibili turbative”. A tale proposito così ha commentato la decisione l’avvocato Angelo Pisani che aveva proposto il ricorso: “La giustizia amministrativa ha dichiarato inutile e fallita la cara tessera del tifoso. Continueremo nella nostra battaglia di civiltà e giustizia, chiederemo il rimborso e risarcimento danni per il bluff della tessera del tifoso, per dire basta a tasse e ostacoli della burocrazia. E’ scritto nero su bianco che lo Stato italiano e la sua burocrazia non sono in grado di garantire neanche una partita di calcio, preferendo vietare uno spettacolo e far accomodare tutti davanti alle pay tv”.
Non vi è dubbio che una decisione del genere, pur necessaria e motivata in base alle circostanze, rappresenta una sconfitta per il mondo del calcio e per quanti amano questo sport.
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