Primo caso di virus Zika in Emilia-Romagna precisamente a Rimini. A contrarlo è un 30enne riminese rientrato da una vacanza a Santo Domingo lo scorso 31 gennaio. La certezza della diagnosi c’è stata quando il giovane è stato sottoposto ad esami specifici da parte del Dipartimento di microbiologia dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna. D’altronde dopo pochi giorni dal suo rientro in italia l’uomo ha cominciato ad accusare i sintomi tipici della malattia, ovvero febbre alta, congiuntivite e dolori articolari. Talvolta l’infezione può anche essere asintomatica. In tutto sono 9 i casi di infezione da virus Zika segnalati nel nostro paese. Al momento il maggior numero di casi si è verificato in America del Sud, in particolare in Brasile. Ad oggi questi sono i paesi più colpiti: Brasile, Colombia, El Salvador, Guiana francese, Guatemala, Haiti, Honduras, Martinica, Messico, Panama, Paraguay, Puerto Rico, Repubblica Dominicana, Suriname, e Venezuela. Il virus viene trasmesso dalla zanzara appartenenti alla specie Aedes che veicolano anche i virus Dengue e Chikungunya. Nel momento in cui questi insetti pungono un soggetto già infettato dal virus, si infettano a loro volta e possono trasmetterlo ad altri ancora sempre tramite puntura. Il virus viene trasmesso anche dalla madre al feto durante la gravidanza, ed è proprio questa modalità con cui può veicolarsi il virus a generare particolare apprensione. In particolare dal 2015 le autorità sanitarie brasiliane hanno registrato un aumento notevole dei casi di microcefalia nei feti (ovvero la testa è più piccola rispetto ad altri neonati) ed altre malformazioni gravi.
Allo stato attuale delle conoscenze mediche non esiste un vaccino o un farmaco in grado di curare questa malattia, che tuttavia negli adulti tende a regredire spontaneamente dopo la manifestazione di sintomi piuttosto blandi.
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