A Rio De Janeiro dal 5 al 21 agosto 2016 si terranno le Olimpiadi. Tuttavia quest’anno a causa dell’emergenza causata dal virus Zika è incerta la presenza degli atleti statunitensi a questa manifestazione sportiva. D’altronde la diffusione del virus Zika ha indotto l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare l’emergenza mondiale. In particolare così ha dichiarato al Time Patrick Sandusky, portavoce del Comitato olimpico statunitense (Usoc): “Stiamo monitorando da vicino la situazione con il Cdc (il Centro statunitense di controllo e prevenzione delle malattie), con gli organizzatori di Rio 2016, con l’Organizzazione mondiale della sanità e con vari specialisti delle malattie infettive. In più stiamo compiendo ogni passo necessario per garantire che la nostra delegazione sia consapevole delle raccomandazioni delle autorità sanitarie statunitensi riguardo al viaggio in Brasile“. Stando a quanto riportato da alcuni media statunitensi, il comitato olimpico Usa che ha tenuto un incontro con tutte le federazioni sportive, ha deciso di lasciare via libera agli atleti nel decidere se andare o meno a Rio. Pertanto chi non se la sentirà potrà restare a casa. Insomma le defezioni da parte degli americani potrebbero innescare un effetto domino, coinvolgendo anche altri paesi. In Brasile si rischia soprattutto un danno economico, ovvero un notevole calo dei flussi turistici. intanto Obama chiederà al Congresso di stanziare di 1,8 miliardi di dollari di fondi di emergenza per combattere il virus Zika, negli Stati Uniti e in altri Paesi. Ricordiamo che il virus Zika viene veicolato dalle zanzare della specie Aedes Aegypti ma non da persona a persona, tranne il caso della madre e del feto. I sintomi sono gli stessi di quelli provocati dalla dengue o della febbre gialla, ovvero febbre lieve, eruzioni cutanee dolori articolari e occhi rossi, mal di testa e artralgie, che compaiono tra i 3 e i 12 giorni dopo la puntura della zanzara vettore e possono durare da 2 a 7 giorni.
Il virus rappresenta un rischio soprattutto per le donne in gravidanza in quanto può provocare delle malformazioni nei neonati, ovvero la microcefalia.
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