Questo ennesimo caso negli Stati Uniti alimenterà ancora una volta il dibattito sulla facilità con cui nel paese americano è possibile disporre di un’arma. In un sobborgo di Birmingham, in Alabama, una bambina di 9 anni, Kimi Reylander, è stata uccisa dal suo fratellino di 3 anni che le ha sparato per errore. Stando a quanto è stato ricostruito fino a questo momento, pare che fratello e sorella stavano giocando all’inteno dell’abitazione. Decidono di salire nella stanza da letto al primo piano. Il bambino trova l’arma con un colpo in canna sul comodino, pensa che si possa trattare di un giocattolo, preme il grilletto e colpisce la sorella alla testa, che muore poco dopo la corsa disperata in ospedale. Stando a quanto è stato ricostruito, pare che il nonno non avesse usato alcuna precauzione, ad esempio nascondere l’arma in un cassetto chiuso a chiave, perché non si aspettava che i nipoti sarebbero andati a fargli visita proprio quel giorno. Sulla vicenda è stata aperta una inchiesta. D’altronde l’amministrazione Obama sta facendo di tutto per limitare l’uso delle armi da parte dei cittadini, in questo senso ha promosso un’iniziativa che prevede che chiunque venda armi debba registrarsi come rivenditore di armi da fuoco.
Inoltre anche Facebook ha annunciato che le vendite di questo tipo di oggetti all’interno del social network saranno vietate. Tuttavia la decisione si applica soltanto ai post pubblici e non ai messaggi privati. Soltanto i rivenditori autorizzati dalle autorità potranno continuare con le vendite.
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