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Finto Richard Gere affittava case fantasma: poi spariva con la caparra

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Un truffatore ha perpetrato per anni i suoi raggiri ai danni di clienti ignari: l’uomo in pratica si spacciava per Richard Gere, quindi affittava case-vacanza ai turisti per poi filarsela una volta intascate le caparre. In pratica gli agenti hanno ricostruito il suo modus operandi: si faceva inviare fotocopie di documenti, curricula vitae per l’offerta di un posto di lavoro, quindi “clonava” patenti e carte d’identità su cui apponeva la foto del volto del noto attore americano che utilizzava per aprire conti correnti a nome altrui e attivare utenze telefoniche, utilizzate per farsi contattare dagli ignari turisti. Una volta che questi ultimi gli versavano le caparre per gli appartamenti, il truffatore le intascava facendo perdere ogni traccia. L’uomo dovrà rispondere di sostituzione di persona, truffa aggravata, contraffazione di documenti di identità e falso documentale. Inoltre nella sua abitazione gli agenti hanno trovato una vera e propria tipografia casalinga. che utilizzava per fabbricare documenti falsi. In due anni di raggiri e truffe sistematiche avrebbe gudagnato 100mila euro. A seguito di quanto accaduto la poliza postale ha stilato una serie di consigli per evitare le truffe: diffidare dei prezzi troppo bassi degli affitti; fare attenzione al sito internet su cui è pubblicato l’annuncio: è consigliabile acquistare su negozi online già noti al pubblico, perché offrono sia una garanzia sul pagamento, nonché assistenza; verificare le generalità delll’offerente chiedendo dati fiscali facilmente verificabili sul sito dell’Agenzia delle Entrate; controllare i feedback su internet; appurare che non ci siano on line annunci di locazione di altre strutture abbinati alle stesse foto; verificare che la struttura esista controllando l’indirizzo sulle mappe del luogo; utilizzare un conto Paypal o una carta di credito per pagare; non divulgare i dati personali come copie di documenti di identità, Pin, estremi delle carte di pagamento.

 

Infine diffidare delle e-mail in cui vengono mostrate offerte “urgenti” cui aderire cliccando su un link specifico: in questo modo i truffatori riescono a impadronirsi dei dati personali (phishing).

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