Attraverso una tecnica denominata Crispr-Cas9, Kathy Niakan, una ricercatrice specializzata in cellule staminali del Francis Crick Institute, ha ottenuto l’autorizzazione a iniziare gli esperimenti per la modifica degli embrioni con questo metodo per scopi scientifici. L’esperimento sarà fondamentale per comprendere il ruolo dei singoli geni coinvolti nello sviluppo embrionale. A dare il via libera è stata l’Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea). La tecnica utilizzata consente di esaminare i geni che presentano delle anomalie nel Dna al fine di neutralizzarli. Va precisato in ogni caso che gli embrioni così modificati verranno osservati in provetta ma non saranno in alcun modo utilizzati per essere impiantati in utero. Se ne prevede la distruzione allo stadio di 250 cellule, dopo una settimana di sviluppo. Nella fase iniziale del progetto si partirà con 20-30 embrioni. Insomma la ricerca in Gran Bretagna è autorizzata solo allo scopo di conoscenza, ma non viene impiegata a scopo riproduttivo. Indubbiamente le implicazioni di questa ricerca sono molto interessanti in quanto questa tecnica potrebbe consentire di intervenire per correggere alcuni geni che trasmettono determinate malattie. La ricerca permetterà di comprendere più a fondo le cause che determinano gli aborti spontanei. Gli scienziati analizzeranno gli embrioni a sette giorni dalla fecondazione. D’altronde attualmente il 50% degli ovociti fecondati non si sviluppa come dovrebbe e questo potrebbe essere dovuto proprio ad alcune anomalie genetiche.
Tuttavia la posta in gioco è molto elevata sul piano etico in quanto si paventa che si possa arrivare a una sorta di eugenetica con la progettazione di bambini per dir così su misura.
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