Stando all’Organizzazione Mondiale della Sanità si stimano tra i 3 e i 4 milioni le persone che potrebbero essere contagiate dal virus Zika. La direttrice generale dell’Oms per il 1 febbraio ha convocato un comitato di emergenza per fare il punto sulla situazione e soprattuto per fornire misure da adottare nell’immediato nei paesi maggiormenet colpiti dall’epidemia. In effetti è dal maggio del 2015 per ragioni ancora tutte da studiare che il virus ha preso a diffondersi in Brasile allargandosi in altri 21 paesi. Per alcuni il virus potrebbe essere arrivato nel 2014 in occasione dei Mondiali di calcio che ha attirato gente e tifosi da ogni parte del mondo. L’emergenza vera e propria è scattata ad ottobre quando nello stato federale di Pernambuco, a nordest del Brasile, si è cominciato a notare un aumento dei bambini nati con microcefalia. In tutto in Brasile da maggio in poi ci sono stati 3893 casi documentati e dal dicembre scorso le autorità sanitarie hanno decretato lo stato di emergenza sanitaria nazionale. Il virus Zika viene trasmesso solo dalle zanzare della specie Aedes Aegypti ma non da persona a persona, tranne il caso della madre e del feto. I sintomi sono gli stessi di quelli provocati dalla dengue o della febbre gialla ovvero febbre lieve, eruzioni cutanee dolori articolari e occhi rossi.
Al momento non esiste alcuna cura per cui è importante agire alivello di prevenzione. I consigli consistono quindi nel ridurre quanto più possibile la proliferazione di questi insetti ematofagi: eliminare i ristagni d’acqua che le zanzare utilizzano per deporre le loro uova, non accumulare rifiuti in casa e utilizzare zanzariere e prodotti repellenti.
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