Sono stati circa 100mila i casi di
influenza stagionale che hanno rovinato le festività natalizie ad una buona parte di italiani. I dati sono stati diffusi dall’
Istituto Superiore di Sanità e pubblicati nel rapporto settimanale
InfluNet. Un dato tuttavia basso, spiegano gli esperti. Negli anni precedenti, infatti nella settimana a cavallo tra vecchio e nuovo anno ben più alta era la percentuale di malati. Attualmente l’incidenza è ad un livello basso, pari a
1,64 casi per mille assistiti. In tutte le ragioni italiane il dato è sotto la
soglia epidemica tranne in Piemonte, Trentino, Lazio, Campania, Sardegna e Basilicata. Ad ammalarsi con più frequenza, come spesso accade, sono
i bambini. Nella fascia 0-4 anni, l’incidenza schizza a 5.59 casi per mille, scendendo a 2,04 nella fascia 5-14 e a 1,68 nella fascia 15-64 anni. Negli
ultimi 11 anni solo in due occasioni arrivati a gennaio si riscontrano livelli di incidenza così bassi: nella stagione
2005-2006 e in quella
2009-2010, che però fu anomala per via dell’influenza “A” che causò un anticipo del picco, che si ebbe a dicembre. Secondo gli esperti lo scorso anno abbiamo avuto un’alta intensità dell’attività virale.
Nel 2015, infatti, il virus H3N2 era mutato rispetto all’anno precedente. Quest’anno, invece, abbiamo un’influenza lenta e non particolarmente intensa, anche se i virus circolanti sono stabili: probabilmente la popolazione suscettibile lo scorso anno era molta di più.