Non vanno bene le
spese al dettaglio nei
Paesi dell’Eurozona. I consumatori della comunità economica europea sono decisamente meno propensi allo shopping con la spesa che fa segnare un ulteriore calo rispetto i mesi precedenti. Secondo
Eurostat (Ufficio Statistico dell’Unione Europea) che raccoglie ed elabora dati dagli Stati membri dell’Unione europea a fini statistici, le vendite al dettaglio sono scivolate dello
0,3% dopo il
-0,2% del mese precedente. Il dato è peggiore delle attese degli analisti che si attendevano un recupero dello 0,2%.
In Calo anche i prezzi della produzione industriale – Sempre secondo i dati forniti da Eurostat, l’Ente ha la missione di fornire all’Unione Europea un servizio informativo statistico di elevata qualità, con dati comparabili tra Paesi e regioni, continua l’andamento in
calo dei prezzi alla produzione industriale nell’Eurozona. A novembre Eurostat ha registrato una contrazione di -0,2% rispetto al mese precedente. Su base annua il calo è stato di -3,2% nei 19 paesi della moneta unica e di -3,5% per la Ue a 28.
L’andamento nel nostro Paese – In Italia, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat a fine anno (annuario statistico italiano edizione 2015), dopo due anni di calo,
nel 2014 la spesa media mensile per famiglia in valori correnti risulta sostanzialmente stabile e pari a
2.488,50 euro (+0,7% rispetto al 2013) in un contesto macroeconomico che, tra il 2011 e il 2014, registra una moderata crescita del reddito disponibile e della propensione al risparmio.
Tra il 2013 e il 2014 la spesa media mensile è pressoché invariata in termini reali, tenuto conto dell’andamento dei fitti figurativi (-0,8%), della dinamica dei prezzi (+0,2%) – che ha determinato una sostanziale stabilità del potere d’acquisto – e dell’errore campionario.