A causa dell’inquinamento che minaccia sempre più la sopravvivenza della Terra da anni le associazioni ambientaliste di tuttto il mondo spingono per la ricerca di energie alternative rispetto alle fonti tradizionali che possano rivelarsi ecocompatibili. In particolare il Wwf italia per il 2016 ha chiesto al governo Renzi un piano di uscita rapida dal carbone che preveda tappe precise e disincentivi che impediscano agli operatori di privilegiare l’uso delle centrali a carbone che emettono più CO2. Si tratta di un impegno che almeno finora è stato disatteso dal governo Renzi nonostante il presidente del consiglio il 22 giugno scorso agli Stati Generali sul Clima avesse affermato che: “Oggi il nostro nemico e´ il carbone e annunciato provvedimenti entro sei mesi“. Purtroppo a queste parole nei mesi successivi non è seguito nulla di concreto. Nel dossier “No al carbone, sì al futuro” l’associazione ambientalista in particolare ha sottolineato come con il carbone, la fonte fossile, si produce energia inquinata che fa male sia alla salute umana che a quella complessiva del paese. Il carbone rilascia molti inquinanti nell’aria ma anche nel terreno e nella risorse idriche ed aumenta anche le emissioni di Co2 dell’atmosfera: “A parità di energia prodotta questo combustibile fossile rilascia in atmosfera, nei terreni e nelle acque, le maggiori quantità di inquinanti ed è inoltre la principale minaccia per il clima del pianeta, visto che le emissioni di CO2 provenienti dalla combustione del carbone arrivano a essere del 30% superiori a quelle del petrolio e del 70% superiori a quelle del gas naturale“. Inoltre stando ai dati dell’associazione europea Heal (Healt and Enviroment Alliance) se si chiudessero tutte le centrali elettriche alimentate a carbone in Europa si eviterebbero oltre 18.200 morti ogni anno,si risparmierebbero 2.100.000 giorni di cure farmacologiche e fino a 42,8 miliardi di euro l’anno in costi sanitari. Insomma per il Wwf bisogna attuare una vera e propria rivoluzione in ambito energetico nei prossimi anni: è necessario passare dall’attuale modello di sviluppo ancora basato sui combustibili fossili a un modello eco-compatibile che valorizzi le energie rinnovabili. Questa la ricetta del Wwf per salvare il pianeta dall’inquianamento. Le Regioni italiane con la risoluzione approvata dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali e dal Consiglio Regionale della Liguria che chiede di ridurre la CO2 del 50% invece del 40%, come concordato su scala europea, per l’associazione potrebbero quindi impegnarsi fin da subito in politiche di contrasto efficaci per ridurre l’inquinamento. In particolare sottolinea il Wwf. “L’Italia, con una potenza elettrica installata di circa 122 GW, a fronte di una punta massima della domanda di quasi 59,4 GW (raggiunta il 21 luglio 2015 a causa delle condizioni di caldo eccezionale) – ricorda il Wwf – ha una sovrabbondanza di centrali termoelettriche (overcapacity) che fa sì che già oggi gli impianti funzionino a scartamento ridotto, con un assurdo aggravio di costi per i cittadini“.
Insomma siamo ancora in tempo per decidere per riprendere in mano il nostro futuro e quello del nostro pianeta.
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