In Francia l’hanno già ribattezzata la legge anti-anoressia. In effetti il paese d’Oltralpe ha approvato alcune norme per combattere l’eccessiva magrezza delle modelle, spesso ai limiti proprio dell’anoressia. D’altronde è significativo che questa legge venga approvata proprio a Parigi, la capitale della moda. Il problema dell’anoressia è particolarmente sentito in Francia, basti pensare che sono tra i 30mila e i 40mila i soggetti che soffrono di anoressia o bulimia e nel 90% dei casi sono adolescenti. In sostanza queste norme anti-anoressia prevedono che le modelle dovranno presentare un certificato medico che dovrà attestare che: “il loro stato di salute, valutato soprattutto in riferimento all’indice di massa corporeo, è compatibile con l’esercizio della professione“. Inoltre sono previste sanzioni pesanti in caso di trasgressione della legge: le agenzie di modeling che non sottoporanno alla visita medica le modelle o che comunque le faranno sfilare, anche se ritenute non idonee dai medici, verranno multate fino a 81mila euro. D’altronde nella società dell’immagine si esapera e si enfatizza troppo un certo concetto di bellezza. I media propinano alle adolescenti e agli adolescenti modelli di bellezza assolutamente irrangiungibili, fomentando così paure ed ossessioni che possono proprio sfociare nella non accettazione del proprio corpo o nella dismorfofobia (ovvero percepirsi in maniera alterata e peggiorativa rispetto al proprio aspetto reale).
Nessuno contesta il fatto che per lavorare nella moda la bellezza sia un requisito imprenscindibile, ma questo non significa che le ragazze per adeguarsi a canoni estetici molto discutibili imposti dalle agenzie di moda e dagli stilisti, debbano per questo ammalarsi, anche perché l’eccessiva magrezza di alcune modelle non può certo definirsi bella ma semmai patologica.