Otto dipendenti impiegati come
centralinisti all’
ospedale di Napoli sono stati denunciati in quanto sul registro delle presenze risultavano di turno in tre, ma realmente presente vi era soltanto un dipendente che timbrava anche per gli altri. Coperti dal collega, i
dipendenti assenteisti andavano poi a fare i
camerieri, guadagnando così un doppio stipendio. I dipendenti grazie a questo sistema riuscivano ad accumulare un monte ore starordinarie tale da arrivare a retribuzioni di circa 3mila euro al mese. La procura di Napoli ha quindi aperto un’inchiesta in cui si ipotizza oltre al
reato di truffa continuata ed aggravata anche quello di
associazione per delinquere. Le indagini sono state condotte dagli investigatori del commissariato Arenella e dagli agenti del drappello di istanza in ospedale. Gli inquirenti hanno scoperto che i
dipendenti indagati risultavano formalmente presenti sul luogo di lavoro quando in realtà si trovavano occupati nello svolgimento di un altro lavoro. Pare infatti che andassero a fare i camerieri negli orari in cui avrebbero dovuto lavorare come centralinisti.
Le ore di straordinarie erano arrivate fino a 60 ore al mese facendo lievitare anche gli stipendi fino a 3000 euro al mese. Insomma comportamenti individuali egoisti, scorretti e disonesti di questo tipo vanno a danneggiare l’intera collettività che ne paga le spese.