La malattia del nuovo secolo è la depressione, sempre più diffusa ma curata poco e male. Non colpisce il fisico, ma la testa, ed è più che altro uno stato mentale quindi ancora più difficile da guarire. Per questo motivo i ricercatori del Massachusetts General Hospital hanno sperimentato una pillola contro la depressione che sta dando buoni risultati. C’è anche un pizzico di Italia in questa scoperta, poiché l’italiano Maurizio Fava, vice presidente esecutivo per il Dipartimento di Psichiatria presso il Massachusetts General Hospital, sta seguendo personalmente questi studi alternativi relativi alla depressione. Il farmaco ha dato buoni risultati sui pazienti, ma bisogna continuare nella ricerca e nella sperimentazione poiché non ha lo stesso effetto su tutti. La pillola in questione si chiama NSI-189, ed agisce alterando in maniera lieve la composizione chimica del cervello e favorire la crescita di neuroni nella zona dell’ippocampo, solitamente piuttosto ridotto nelle persone che soffrono di depressione.
L’esperimento ha coinvolto 24 pazienti: 18 hanno ricevuto il cosiddetto NSI-189, e gli altri 6 un placebo per 28 giorni. I pazienti che hanno assunto la pillola hanno evidenziato nelle settimane successive un notevole miglioramento, che è proseguito anche dopo la fine della cura. Adesso si può passare alle fase 2 dello studio, in cui la sperimentazione entra nel vivo per valutare le capacità effettive di questo farmaco e le sue eventuali controindicazioni.
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