Stando a una ricerca realizzata dai ricercatori dell’Enea che hanno tenuto conto del riscaldamento dell’atmosfera che sta portando all’innalzamento dei mari, il Sud Italia andrà somigliando, almeno per quanto riguarda il clima, sempre più alla Tunisia. Insomma il clima del Mezzogiorno rischia sempre di più di avvicinarsi a quello tipico del Nord Africa, caratterizzato da inverni secchi e aridi che potrebbero far diventare una vera e propria emergenza l’approvigionamento idrico, come d’altronde lo è già oggi in alcuni paesi della Sicilia. Una situazione di questo tipo determinerà un progressivo inaridimento del suolo, che a sua volta produrrà delle conseguenze sull’agricoltura e la salute umana. Secondo le proiezioni dell’Enea sono 33 le aree costiere ad alta vulnerabilità in tutta Italia che rischiano di essere inondate, quali ad esempio la laguna di Venezia, il delta del Po, il golfo di Cagliari e quello di Oristano, l’area circostante il Mar Piccolo di Taranto, la foce del Tevere, la Versilia, le saline di Trapani e la piana di Catania.
Oltre all’Italia gli altri paesi europei che potrebbero subire le conseguenze più gravi a causa di questo surriscaldamento sono la Spagna meridionale, la Grecia e Turchia. La Gran Bretagna e la Scandinavia avranno invece estati molto più secche e inverni più piovosi rispetto ad oggi.
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