Stando al ricercatore Mark Sklansky dell’Università della California, il cui editoriale è stato pubblicato sulla rivista Jama, per ridurre al minimo il rischio di infezioni negli ospedali sarebbe necessario prevedere delle apposite zone ‘no handsjaking’, in cui si vieta in pratica di stringere la mano agli altri.
In effetti la stretta di mano è risultata in grado di veicolare diversi microrganismi tutt’altro che innocui, tra cui anche il Clostridium difficile, uno degli agenti microbici più temuti in ambito ospedaliero.
Il medico sottolinea che ci vorrebbero proprio dei cartelli informativi per spiegarne la ragione e anche una apposita segnaletica per indicare che la scelta è dovuta per salvaguardare la tutela pubblica.
Insomma sebbene la stretta di mano sia la forma di saluto più usuale in occidente, secondo Sklansky bisognerebbe prendere in considerazione delle comunicazioni sociali che non prevedano un contatto diretto, in questo senso abbiamo molto da imparare dagli asiatici, che si salutano con un semplice inchino.