I gusci dei crostacei potrebbero essere utilizzati per la costruzione di protesi biocompatibili in grado di ridare piena funzionalità ai nervi lesionati. In particolare di questa nuova prospettiva terapeutica se ne discuterà al Congresso nazionale di Microchirurgia che si terrà dal 26 al 28 novembre a Torino. Queste protesi ricavate dai gusci dei crostacei potrebbero trovare impiego anche in altri settori della microchirurgia, quali la chirurgia maxilofacciale e quella plastica. In particolare così ha dichaiarato in proposito Stefano Geuna, ricercatore del NICO, Istituto di Neuroscienze Cavalieri Ottolenghi e docente dell’Università di Torino che è anche coordinatore per l’Italia del progetto europeo ‘Biohybrid: “Gli eccellenti risultati delle analisi pre-cliniche condotte grazie al supporto di un finanziamento dalla Commissione Europea hanno permesso di ottenere in tempi rapidi l’autorizzazione all’utilizzo clinico delle protesi“.
In sostanza i pazienti che potrebbero beneficiare di queste nuove protesi sono i lavoratori vittime di incidenti sul lavoro, in strada o in casa. Entro fine anno queste protesi saranno disponibili anche in Italia e verranno utilizzate dai microchirurghi del CTO della città della Salute di Torino.
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