Non possiamo ancora parlare di picco influenzale tuttavia stando ai dati resi disponibili dalla rete Influnet coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità sono già quasi 200mila i casi di influenza nel nostro paese. D’altronde l’attività di monitoraggio è iniziata ad inizio ottobre quando hanno cominciato a manifestarsi i primi sintomi dell’epidemia influenzale. In particolare ad essere colpiti risultano i bambini: l’incidenza complessiva è pari a 0,78 casi per mille assistiti, mentre nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 2,61 casi per mille assistiti. Qualche giorno fa i pediatri hanno anche diffuso una sorta di prontuario utile ai genitori nel caso di febbre alta del bambino. Quest’anno il picco influenzale massimo è atteso per l’inizio del prossimo gennaio con circa un milione di casi, per una stima totale di 5 milioni nel corso di tutta la stagione. Tuttavia il ministero della salute ed i medici stanno esortando soprattutto le categorie a rischio a vaccinarsi.
Il vaccino rimane un presidio fondamentale per evitare l’infezione o comunque per attenuarne significativamente gli effetti. La vaccinazione è raccomandata soprattutto per i soggetti a rischio quali gli anziani sopra i 65 anni, i bambini e i portatori di patologie croniche di natura cardiovascolare.
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