Stando a a una ricerca condotta dal Nationwide Children’s Hospital, il consumo di caffè in gravidanza non avrebbe alcuna ripercussione sul quoziente del bimbo né tantomeno aumenterebbe il rischio di disturbi comportamentali. I ricercatori hanno preso in esame 2197 donne che hanno avuto una gravidanza tra il 1959 e il 1974. All’epoca vi era un maggior consumo di caffè ed ancora non erano realizzati sufficienti studi sulla caffeina. La dottoressa Sarah Keim, coautrice dello studio ha spiegato che: “Lo studio segue a uno precedente in cui non era stata riscontrata un’associazione tra l’assunzione di caffeina in gravidanza e l’obesità dei bambini. “Nel complesso, consideriamo i nostri risultati rassicuranti per le donne in gravidanza che consumano moderate quantità di caffeina o l’equivalente di 1 o 2 tazzine di caffè al giorno”. Insomma via libera al caffè consumato in gravidanza purché avvenga con moderazione. Lo studio è stato pubblicato sull’American Journal of Epidemiology. D’altronde già in un precedente articolo del 28 maggio scorso vi abbiamo parlato dell’assunzione del caffè in gravidanza. In questo senso stando alle indicazioni dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) le dosi giornaliere consigliate diminuiscono per le donne in stato interessante e per i bambini: per le donne in gravidanza non bisogna superare i 200 mg di caffeina al giorno, mentre per i bambini e gli adolescenti bisogna calcolare 3 mg per chilogrammo di peso corporeo.
Il caffè infatti per quanto riguarda le donne incinte sarebbe in grado di ridurre la sopravvivenza del feto e questo rischio non è dipendente dall’associazione di altri comportamenti censurabili quali bere o fumare. In sostanza oltre le due tazzine di caffè il rischio è quelllo di daneggiare il feto.
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