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Annabell: il primo modello cognitivo che aiuta a comprendere la funzione del linguaggio

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Cervello
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L’intelligenza artificiale negli ultimi decenni, grazie ai contributi provenienti da diversi ambiti disciplinari, ha compiuto notevoli passi in avanti. In particolare l’Università degli Studi di Sassari e dell’Università britannica di Plymouth ha sviluppato un modello cognitivo, costituito da 2 milioni di neuroni artificiali conessi tra loro, capace di apprendere il linguaggio dialogando e interloquendo per l’appunto con un interlocutore umano. Il modello in questione chiamato (Artificial Neural Network with Adaptive Behavior Exploited for Language Learning) è stato presentato alla conferenza internazionale BICA 2015. In pratica Annabell non è una sorta di software con unprogramma già preinstallato che quindi non può fare più di quanto è stato programmato fare. Le conoscenze gli derivano, come nel caso del nostro apprendoimento, dall’interazione con l’ambiente. Questo avviene grazie a due elementi presenti anche nel cervello bilogico, ovvero la plasticità sinaptica e il gating neurale. I ricercatori hanno usato un database di circa 1500 frasi di input, basate sulla letteratura sullo sviluppo del linguaggio infantile,e Annabel ha risposto con circa 500 frasi in output, dimostrando nell’uso di nomi, pronomi, verbi, una certa funzionalità nell’elaborazione del linguaggio umano.

 

Insomma al momento il modello cognitivo di Annabell può essere inteso come un simulatore che ci aiuta a comprendere meglio quella meravigliosa macchina che è il nostro cervello, soprattuto per quanto riguarda una delle sue funzioni più complesse da sempre oggetto di indagine da parte di filosofi e scienziati: ovvero lo sviluppo e l’elaborazione del linguaggio. La ricerca è stata pubbblicata su Plos One.

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