La Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale ed Ambientale, durante il congresso Nazionale che si è tenuto a Caserta, ha lanciato l’allarme dermatite, una patologia della pelle che si può contrarre facilmente, soprattutto nei luoghi di lavoro. Negli ultimi 8 anni sono stati scoperti ben 172 nuovi allergeni, di cui 119 collegati a dermatiti professionali, cioè contratti sul luogo di lavoro. Sono circa 600 i casi di dermatiti professionali, numeri che preoccupano. Le categorie più a rischio sono i parrucchieri, gli estetisti o chi lavoro nei centri benessere alle prese con cosmetici e prodotti per i capelli. Così come l’idraulico, il falegname, il barista, il giardiniere, i medici, gli infermieri e le badanti. Insomma tutte quelle categorie che lavorano con le mani e che rischiano di contrarre la dermatite, se il luogo di lavoro non è sufficientemente pulito o semplicemente perché entrano in contatto con sostanze che possono essere allergeniche. Il problema è che molte di queste persone, dopo aver contratto la dermatite, sottovalutano il problema, ritenendo di poterci convivere. Oppure lo fanno passare sotto silenzio per paura di perdere il posto di lavoro.
Una pratica sbagliata come spiegano i dermatologi: “Segnalare i problemi è essenziale per riconoscere le situazioni di rischio e mettere in pratica i metodi di prevenzione, spesso molto semplici, che possono impedire la comparsa di dermatiti professionali”. Lavarsi continuamente le mani, usare i guanti e non toccarsi il viso sono ad esempio consigli molto utili per aggirare il problema dermatite sui luoghi di lavoro a rischio.
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