Nel corso del Congresso della Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot) in corso a Roma presso l’Ergife Palace Hotel, sono emerse dei dati preoccupanti riguardo allo stato di salute delle nostra ossa. Ogni anno nel nostro paese si verificano oltre 230mila fratture da fragilità che provocano disabilità, perdita di autonomia e un aumentato rischio di mortalità. Il professore Umberto Tarantino, presidente del Congresso professore ordianario e primario presso di Ortopedia e TRaumatologia presso presso il Policlinicio di Tor Vergata di Roma, sottolinea che queste fratture dipendono spesso dall’osteoporosi post menopausale e senile che in Italia colpisce una donna su 4 con più di 50 anni e una donna su tre oltre i 60 anni. Ed ancora: “le sedi più frequentemente coinvolte sono il femore, le vertebre, il polso, l’omero prossimale, e la caviglia”. Se si ha la sfortuna di incorrere in una frattura da fragilità il rischio di un’altra frattura è di oltre il 20 per cento. Le donne con una frattura vertebrale hanno un rischio 5 volte maggiore di andare incontro a nuove fratture vertebrali e un rischio raddoppiato di andare incontro alla frattura del femore prossimale. Tale dato è destinato a crescere nei prossimi anni per il progressivo aumento dell’età media della popolazione che non interessa solo il sesso femminile, ma sempre più anche gli uomini”.
Nei prossimi anni l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanita) prevede un netto aumento delle fratture di fragilità che potrebbero arrivare ad essere 33 milioni, di cui piu’ di 6 milioni a livello del femore. Tutto ciò a causa di una dieta poco equilibrata e di una ridotta attività fisica.
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