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Muccino critica Pasolini regista: esiste ancora la libertà di pensiero in questo Paese?

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Chissà cosa avrebbe pensato lo stesso Pier Paolo Pasolini, le cui idee tradotte in opere, libri, film scandalizzarono i molti benpensanti di questo paese ipocrita, di questa vicenda. Veniamo ai fatti. In un post su facebook così si è espresso il regista a proposito del cinema di Pasolini assassinato 40 anni fa, che a suo giudizio non sarebbe da considerare d’autore in quanto il regista del “Vangelo secondo Matteo” sarebbe stato solo un improvvisatore dell’arte cinematografica: “Io ho criticato il Pasolini regista che ha di fatto impoverito e sgrammaticato il linguaggio cinematografico dell’epoca (altissimo sia in Italia che nel resto del mondo)”per rendere (involontariamente) il mestiere del cineasta accessibile a chi di cinema sapeva molto poco o niente (come quasi tutti quelli che ora si divertono a deridermi o attaccarmi)”. Il cinema Pasoliniano aprì le porte a quello che era di fatto l’anti cinema in senso estetico e di racconto”. Infine così conclude: ” Ma li lascero’ i vostri insulti, per quanto possa mai riuscire a resistere dal non cancellarli quando mi ci imbatta, essendo voi entrati con le scarpe infangate in casa mia senza avere neanche avuto la premura di togliervele o di lasciare una decente pulizia alle vostre spalle. Domani olio di ricino a colazione e il mio peccato verra’ purificato!”. Insomma che si sia d’accordo o meno, che la si condivida o meno, Muccino, come chiunque altro, deve essere libero di esprimere il suo pensiero senza che gli piova addosso una gragnuola di insulti.

 

Come scriveva Evelyn Beatrice Hall, frase erroneamente attribuita a Voltaire, “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo”. Insomma il popolo della rete che si professa tanto democratico e sbandiera la democrazia quale valore fondamentale, talvolta va contro i suoi stessi principi.

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