Dal 25 novembre cambia l’orario dei medici: niente più turni massacranti per i dottori, per i quali è previsto un massimo di 48 ore settimanali, 13 ore al massimo e 11 ore di riposo minimo. I medici sono sul piede di guerra. Il problema è anche relativo ai tagli alla sanità, in quanto ci vorrebbero almeno altre 4-5 mila assunzioni di medici negli ospedali, ma mancano i fondi. Inoltre un altro problema è relativo alla possibilità dei medici di negare la copertura assicurativa laddove si verificano degli errori al di fuori degli orari previsti di lavoro. Per questo motivo il 28 novembre è prevista una manifestazione a Roma alle ore 14:00, dove i medici insieme ai cittadini marceranno per il sostegno del Servizio Nazionale Sanitario. In un comunicato pubblicato sul sito della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici) i dottori motivano le loro rimostranze. Sono previsti dei ricorsi poiché i turni di lavoro massacranti, a cui sono stati costretti i medici, non rispettano la normativa europea che prevede un massimo di un tot di ore lavorative.
La normativa europea risale al 2003, quindi i medici stanno valutando anche l’ipotesi di chiedere il risarcimento per quelle ore non pagate fino ad oggi. Nel caso in cui il ricorso della metà dei medici presenti in Italia venisse accettato, lo Stato dovrebbe pagare una cifra pari a 3 miliardi di euro.
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