Questo
novembre sarà cadenzato da molte scadenze per il
pagamento di tasse a vario titolo. In particolare tra lunedì’ 16 e lunedì 30 ci sarà la
maggiore concentrazione di tasse da pagare. La Cgia di Mestre stima che saranno circa 53 miliardi di euro ad uscire dalle nostre tasche, una goccia se consideriamo come il gettito
tributario per il pagamento di
imposte,
tasse e
tributi superi i 480 miliardi di euro l’anno. Intanto per Iva e Irpef la scadenza è fissata al 16 novembre. Per l’iva lavoratori autonomi e imprese verseranno nelle casse dello Stato 12,3 miliardi di euro. L’acconto Ires invece per le società di capitali ammonterà a 11,8 miliardi mentre per i lavoratori dipendenti le ritenute da versare al Fisco saranno pari a 10,4 miliardi di euro. L’acconto Irap graverà sulle aziende per ben 8,4 miliardi di euro. Menrte l’acconto Irpef imporrà ai lavoratori autonomi un esborso pari a 8 miliardi. La Cgia inoltre sottolinea come il problema non è rappresentato solo dalle tasse ma anche dalle lungaggini burocratiche che rischiano di gettare il comune cittadino in una sorta di labirinto. La Cgia denuncia che nel nostro paese si perdono ben 34 giorni lavorativi .
In sostanza nel barcamenarsi tra le code agli sportelli, o il tempo perso per andare dal commercalista per compilare varie scartoffie quali moduli e registri, le imprese italiane perdono circa 269 ore all’anno per onorare i loro impegni col Fisco. Una via crucis che ci accomuna solo ai portoghesi.