L’allarme è stato lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che sottolinea come sia sempre più in in aumento la resistenza agli antibiotici. Il rapporto pubblicato dall’OMS a Ginevra evidenzia come ormai il problema si sia diffuso su scala mondiale. Insomma la resistenza agli antibiotici è un fenomeno che non riguarda più solo i Paesi poveri ma anche quelli ad alto tasso di sviluppo industriale.
Lo studio ha preso in considerazione i dati raccolti in 114 Paesi e ha riguardato la resistenza agli antibiotici di 7 diversi tipi di batteri che causano infezioni gravi quali la polmonite. Gravi resistenze si riscontrano ad esempio nel trattamento delle infezioni da Klebsiela pneumoniae, batterio intestinale che in alcuni Paesi ha sviluppato una resistenza anche ai carbapenemi, gli antibiotici usati come extrema ratio quando gli altri non hanno dato risultati. Oppure preoccupa la resistenza del batterio dell’Escherichia Coli ai fluorochinoloni, impiegati nelle infezioni urinarie. Questi antibiotici oggi risultano inefficaci in più di un paziente su 2 .La resistenza agli antibiotici da parte degli agenti patogeni deriva dall’abitudine di prescriverli anche quando non sono veramente necessari, così facendo si vanno a rinforzare ceppi batterici responsabili anche di gravi infezioni, super-resistenti agli antibiotici.
Insomma l’Oms chiama in causa cittadini, farmacisti e medici perché si adoperino per un uso razionale di questi farmaci che hanno salvato moltissime vite consentendoci di vivere più a lungo e in condizioni di migliore salute.
[…] Un giovane di 27 anni si trova da qualche giorno ricoverato nell’ospedale di Medicina del Lavoro, Malattie Respiratorie e Tossicologia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia a seguito di una polmonite contratta per delle inalazioni da sostanza chimica. In pratica stando aquanto è stato rcostruito, pare che il giovane si stesse esercitando come “mangiafuoco” per uno spettacolo organizzato in occasione di una sagra paesana. Il “mangiafuoco” una volta riempitosi la bocca con una soluzione infiammabile hasofiato su iuna torcia accesa, si è quindi sprigionata una fiamma altissima. Tuttavia improvvisamente ha avvertito difficoltà respiratoria, tosse e un senso di oppressione toracica. Prof. Giacomo Muzi, Direttore della Medicina del Lavoro ha spiegato che: “Nella circostanza è però accaduto che parte della soluzione è stata inalata direttore della Medicina del Lavoro – con la conseguenza di una lesione all’apparato respiratorio. Casi come questi non sono rari, esistono in letteratura studi che spiegano cause, conseguenze e terapie da adottare“. Il giovane è stato quindi sottoposto a tutte le cure e i trattamenti necessari per la cura di questa polmonite. […]