Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus afferma: “Se si esclude un prudente 10% della popolazione affetto da disturbi del sonno, riportare indietro di un’ora l’orologio e dormire di piu’ almeno per una notte, infatti, non e’ generalmente un problema“. Secondo l’esperto, “gli italiani, come gli europei, sono ormai abituati a viaggiare sempre di piu’ e si adeguano piu’ facilmente alle differenza di fusi orari. Insomma, un’ora di differenza non e’ uno scarto temporale tale da incidere in modo determinante sull’orologio biologico e sulle abitudini quotidiane“.”Diverso, invece, il discorso per quanti hanno problemi di sonno, per i quali il passaggio prima all’ora legale, in primavera, e poi il ritorno a quella solare, in autunno, costituisce un elemento aggiuntivo di preoccupazione alla gia’ comunque non facile relazione con il sonno ed i suoi cicli“.
Secondo Peverini, “i dibattiti su un’utopica eliminazione dell’ora solare sembrano strumentali e di parte; un problema di principio, come se per legge si venisse espropriati di personali ritmi biologici, di abitudini piu’ o meno efficaci al riposo; e non tanto di una sostanziale riduzione di salute“.
E poi “c’e’ il 10% della popolazione affetto da disturbi del sonno, come insonnia e apnee notturne, soggetti in cui queste eventuali difficolta’ con le variazioni di ritmo giorno-notte non sono una semplice alterazione del benessere ma una vera e silenziosa sofferenza”. Questi i in sostanza suggerimenti di Peverini: “mantenere un sonno normale il sabato sera, quando gli orologi saranno regolati indietro, e svegliarsi al mattino secondo il solito orario. Il sole sorge un’ora prima: bloccare la luce e tenere la zona notte buia fino al risveglio. La luce che si manifesta anticipatamente rispetto ad un orario abituale, infatti, puo’ disturbare il sonno. E’ meglio continuare a dormire in una stanza buia. Al risveglio, invece, assumere piu’ luce possibile perche’ essa aiuta a risvegliarsi e contribuisce a regolare l’orologio biologico”. I cibi da preferire sono principalmente il pane, la pasta, il riso, la lattuga, il radicchio, alcuni formaggi freschi, la zucca, le rape ed i cavoli, oltre al latte caldo e alla frutta zuccherina. La sera è meglio evitare cibi elaborati o conditi eccessivamente (curry, pepe, paprika, troppo sale). Sconsigliati superalcolici, cioccolato e bevande ad elevato contenuto di caffeina e teina. Il dottor Paolo Amami, neuropsicologo e psicoterapeuta dell’ospedale Humanitas, sottolinea invece come l’ora solare può mandare il nostro orologio biologico in tilt. “Alcuni studi hanno dimostrato che ci si sveglia sempre allo stesso momento e dunque l’assunto per cui con l’ora solare si guadagna sonno non è del tutto vera“. Questo perché salta il ciclo sonno-veglia. “Gli effetti sul sonno ci sono, sono lievi e colpiscono solo una parte della popolazione. Qualcuno può lamentare disturbi come insonnia, sonno interrotto, difficoltà ad addormentarsi», aggiunge lo specialista. Non si riesce ad andare a letto all’ora desiderata o ci si sveglia un po’ prima” Tirando le somme, per risentire il meno possibile di questo cambiamento è necessario rispettare l’alternanza buio-luce: così ci si adatta bene.
Così conclude il dottor Amami :”In assenza di particolari condizioni, gli effetti dell’ora solare possono durare 2-3 giorni. Non c’è motivo di preoccuparsi: l’effetto è comunque di gran lunga inferiore a un jet lag di un volo transoceanico. Cercate di rispettare il più possibile l’alternanza tra luce e buio e di adattarvi al ciclo naturale che è proprio di questa stagione“.