Don Abramo Camisani, parroco di Cigole, comunità della bassa bresciana, ha lanciato una singolare iniziativa che non ha mancato di suscitare più d’una perplessità. Il parrocco per risolvere i problemi finanziari della parrocchia di San Martino ha pensato di ricorrere anche al Gratta e vinci. In pratica ha invitato i fedeli a donare dei Gratta e vinci al posto delle tradizionali offerte. La proposta del sacerdote che ha disseminato il piccolo paese di volantini con l’invito a lasciare i tagliandini, è giustificata dal fatto che la parrocchia sta cercando dei fondi per ristrutturare l’asilo del paese, sistemare il tetto di una chiesetta, estinguere un mutuo e sostenere le persone e le famiglie che hanno difficoltà economiche. Insomma il fine è senz’altro condivisibile ed in linea con lo spirito ecumenico che dovrebbe contraddstinguere la chiesa, ma il mezzo? In particolare Viviana Beccalossi l’assessore regionale di Fratelli d’Italia che sta tentando di contrastare il fenomeno della ludopatia, ha espresso apertamente il suo dissenso: “Ci sono preti che, come Don Antonio Mazzi, definiscono il gioco d’azzardo la droga del terzo millennio e altri che, in nome del “dio denaro’’, accettano dai fedeli donazioni di Gratta e Vinci al posto delle classiche offerte“.
Ed ancora. ” Ognuno agisce come meglio crede. Non posso però nascondere la mia delusione.Tutto ciò avviene proprio in una chiesa, ovvero in uno dei luoghi ritenuti “sensibili’’ dalla legge regionale sulla ludopatia e vicino ai quali è vietato installare nuove slot machine. Così viene mortificato l’impegno della Regione verso una piaga sociale sempre più attuale“.