La
Waidid, l’associazione mondiale per le
malattie infettive e i disordini immunologici, ha lanciato l’allarme sulla
pertosse: ogni anno si registrano al mondo tra i 20 e i 50 milioni di casi di questa malattia infettiva e sono circa 300mila i decessi tra neonati e bambini. D’altronde questo allarme richiama la polemica riguardante la
presunta pericolosità dei vaccini che ha portato nel nostro Paese un notevole calo della vaccinazioni. In particolare Susanna Esposito, presidente della Waidid, sottolinea che non solo i genitori tendono a vaccinare meno i figli ma anche quando lo fanno non sottopongono i figli ai successivi richiami previsti. Ad esempio nel caso della
pertosse è previsto che i neonati siano vaccinati apertire dal terzo mese tuttavia, aggiunge Esposito: “
ma per proteggere davvero i bimbi così piccoli è fondamentale che vengano effettuati i richiami nel primo anno di vita e anche da adolescenti”. Questo perché la vaccinazione non conferisce una immunità permanente per cui sono necessari richiami ogni 5-10 anni. Ed ancora aggiunge Esposito: “
se negli adolescenti non è una malattia pericolosa, il rischio è ben più alto tra i neonati. Per potenziare la cosiddetta ‘immunità di gregge’, raccomandiamo ai genitori di non abbassare la guardia quando i figli crescono”.
Insomma la sfiducia alimentata nei confronti dei vaccini da studi dalla dubbia validità scientifica spinge talvolta i genitori a saltare delle vaccinazioni invece importanti, favorendo il rischio di contrarre malattie infettive quali ad esempio la pertosse ma non solo, che grazie ai vaccini sono contenute.
